BUCANEVE
Musica & parole di Roberto Frugone – Tutti i diritti riservati ® S.I.A.E.
Bucaneve, scusa Bucaneve, se ti ho chiamato così:
non un giardino, né aiuole, né rose, mi sei cresciuta qui.
Il vecchio cervo in cerca di allori fuggiva dalla terra dei cacciatori,
si scuote il capo, ora non comprende il profumo del fiore tra le sue fronde.
Bucaneve, scusa Bucaneve, se sono fatto così:
non ho giardini, né aiuole, né rose ma un campo bianco e lì
tu d’istinto cerchi il sole, mi gridi dentro senza far rumore,
nella mia fredda conchiglia di ghiaccio un granello di sabbia è diventato perla.
Bucaneve, sono i bucaneve che umiliano il ghiaccio e riportano il sole
e l’inverno offeso se ne va, come tutti i Giuda senza dignità
che mangiano e bevono alla coppa di Cristo
e poi la vendono al potere d’acquisto.
Ma Bucaneve no, tu no, come gli altri a terra ma in questo no:
io mi ritrovo nelle tue parole e nelle sillabe di questa canzone,
ché son ribelle, sì, ma per amore di un fuoco acceso dal mio Signore
nella mia fredda conchiglia di ghiaccio
che piano piano si apre se tu mi dai coraggio
quando mi scopro un servo, come loro, non del potere ma del mio decoro
e allora scappo ma ho le spalle al muro:
io son sempre lo stesso, quello fuori dal coro
che canta solo e soltanto per sé, ma la vita da Robinson non fa per me.
Bucaneve, no, non starli a sentire, per una volta ascolta il canto del mio cuore.
Non ho giardini, ti offro questo campo da troppo tempo vuoto, inutile, incolto,
io non ho rose coltivate né aiuole verdi e profumate
ma la fiducia di un mendicante che ha scommesso su di te.
(dall’album Appunti di Viaggio con 11 tracce originali prodotto da Roberto Frugone nel 1996)
MUSICISTI
► Roberto Frugone – voce, pianoforte, chitarra folk, tastiere e programmazione
CREDITI
- Musiche, parole e arrangiamenti di Roberto Frugone
- Registrato e mixato da Enrico Pianigiani
- Illustrazione di Marta Rocca
- Foto di Flavio Stagnaro
- Prodotto da Roberto Frugone