La canzone Il cielo sotto è stata pubblicata nell’album SempliceMente canzoni, realizzato nel 2003 in occasione dell’Anno Europeo per le persone disabili grazie al contributo di Provincia di Genova, fondazione Mediaterraneo, fondazione Cassa di risparmio di Genova e Imperia e Promoprovincia di Genova e di Genova.
IL CIELO SOTTO
(Musica & parole di Roberto Frugone.
Tutti i diritti riservati ® S.I.A.E.)
Camminavo tranquillo sul mio pezzo di strada
tra calcoli e sogni da tenere a bada
il cielo al suo posto, ogni problema lontano
nelle scarpe certezze e neanche un sassolino
quando sei arrivato tu, semplicemente tu…
Quando hai bussato tu, così semplicemente…
Mi hai sorriso e basta, tu sorridi sempre
ma il sorriso che indossi mette in crisi la gente:
la mente bambina, quel dipendere in tutto
sono un mondo perdente per chi non sa vedere che c’è
Il cielo, un grande cielo sotto di noi
Il cielo, c’è un altro cielo sotto di noi
il cielo, quanto cielo sotto di noi
Quantu ventu cu spetene,
risu intu cianse,
carbun cu bruxe in maa.
Il cielo, il grande cielo sotto di noi
Quante nuvie pe ricurdane
che anche in see u gh’è in poo de maa.
Non puoi veder le stelle se non spegni i fari,
non puoi capir la costa se non sei per mare:
se cerchi il cielo guarda la terra qui sotto,
i volti e gli abiti di ogni giorno che hai,
l’infinito è lì e nell’ultimo degli uomini,
nel suo silenzio assordante,
in ogni vena pulsante
che bussa al cuore così…
Ho bisogno di te, mostrami il tuo oceano
dove a scoprir l’America è una barchetta di cartone;
prenderò il tuo treno senza seconda classe
ma insegnami l’amore, tu che sei promessa
di una quinta stagione che ha
il cielo, un grande cielo sotto di noi.
Il cielo, il cielo steso a terra siamo noi.
Il cielo, quanto cielo sotto di noi.
Quantu ventu cu spetene,
risu intu cianse,
carbun cu bruxe in maa
Il cielo, il grande cielo sotto di noi.
Ou vestiu d’argentu,
seroia in tera de in Diu bancaa.
Il cielo, il grande cielo sotto di noi.
E cumme
e chi u gie u torniu du mundu
u nu se peu capì.
Il cielo, il cielo steso a terra siamo noi.
Perchè mi sun scexa de zugnu
e ti feuggia d’arvìi?
Il cielo, quanto cielo sotto di noi.
Semmu tempu da perde,
egua ca stisse,
sciumme cu bagne i pee
Il cielo, il grande cielo sotto di noi.
Semmu nuvie pe ricurdate
che anche in see
u gh’è in poo de maa.
TRADUZIONE DEL TESTO IN DIALETTO GENOVESE
Quanto vento che spettina,
riso nel pianto,
carbone che brucia in mare,
quant’oro vestito d’argento,
segatura in terra di un Dio falegname.
E come e chi gira
il tornio del mondo
non si può capire.
Perché io sono ciliegia di giugno
e tu foglia d’aprile?
Siamo tempo da perdere,
acqua che cola, fiume che bagna i piedi.
Siamo nuvole per ricordarti
che anche in cielo c’è un po’ di mare.
MUSICISTI
- Roberto Frugone – voce
- Claudio Borghi – chitarre e arrangiamento
- Fabio Cassetta – basso e arrangiamento
- Enrico Di Bella – batteria e percussioni
- Olivia Bertagna – coro
- Sara Conviti – coro
SEMPLICEMENTE CANZONI (2003)
CREDITI ALBUM
- Musiche, parole e arrangiamenti di Roberto Frugone
- Registrato e mixato da Enrico Pianigiani
- Illustrazioni di Marta Rocca
- Foto di Flavio Stagnaro
- Prodotto da Roberto Frugone